Cap. 25
Primo fuori gioco - Tanaka
Ma, che dire, fu una coincidenza o fu tutto calcolato? Per un uomo che entrava nella casa, un uomo ne stava per uscire. Ma partiamo dall’inizio e spieghiamo tutto con più calma:
La famiglia Phantomhive si stava ristorando. Avevano deciso i turni per fare le docce, e per quanto riguardava i ragazzi (visto che le ragazze erano solo due e si erano messe d’accordo all’inizio dell’anno, essendo molto meno caotiche dei maschietti), il primo a fare la doccia avrebbe dovuto essere Tanaka-san.
Così il minuscolo contabile si infilò nell’enorme, gigantesco, bagno.
Ah, precisiamo delle cose riguardo ai bagni: in tutta la casa erano tre, uno per le ragazze, uno per i ragazzi e il mega-bagno con piscina idromassaggio che nessuno usava tranne Seras e Alucard per farci i bagni di polvere.
Tanaka-san si infilò nel bagno per i maschietti, ovviamente, quello con le piastrelle alle pareti blu stampate a trenini colorati, il pavimento color panna scuro, e con i sanitari di colore bianco e verde. Grazie al lavoro costante ed efficiente di Sebastian e di Walter, il bagno dei ragazzi era incredibilmente pulito e ordinato e per Tanaka fu un vero piacere constatare che tutto era come lui voleva che fosse.
Ora, direte, le telecamere, per ovvi motivi di privacy, non dovrebbero mai e poi mai riprendere quello che succede all’interno dei bagni. O perlomeno, non dovrebbero trasmetterlo …
Si, ma in questo casa si era trattato di un caso di emergenza, una necessità assoluta.
La dinamica dell’incidente fu quella che segue:
Tanaka-san, attualmente dell’altezza di quaranta centimetri, entrò dentro la stanza e si guardò intorno con aria svagata, producendo il suo verso tipico, l’«Oh, oh, oh». Poi, aveva iniziato a togliersi gli abitini con cura, per prima cosa la giacca, che piegò, e cercò di posare sulla lavatrice (che, per la cronaca, non funzionava). Ma ahimè, immagino che quaranta centimetri di altezza siano veramente troppo pochi per riuscire a raggiungere l’altezza di una lavatrice Ariston di quel genere! E ricordiamo che in quella casa tutti gli attrezzi e gli elettrodomestici erano enormi.
Così Tanaka-san decise di raggiungere la propria vera forma, quella di un uomo alto sul metro e settantasette, perfettamente proporzionato, abbastanza anziano con gli stessi baffetti e capelli bianchi spalmati che aveva quando era alto quaranta centimetri.
Grazie a questa sua nuova forma era, ovviamente, alto abbastanza per posare la sua giacchettina (che era rimasta di dimensioni lillipuziane e ancora ci interroghiamo su come i suoi abiti facciano a crescere o a decrescere in dimensioni) sopra la lavatrice.
In quel momento accadde l’incidente.
Infatti, circa due ore prima che questo accadesse, nel bagno era passato Finnian, il quale è noto per essere caotico e disordinato. Per sbaglio, Finnian, dopo aver fatto la doccia aveva lasciato cadere per terra quello che rimaneva di una saponetta consumata, ridotta ormai ad una sottiletta e quindi ormai quasi invisibile, mimetizzata con il pavimento color panna scuro. Ma purtroppo, anche se consumato, il sapone rimane sempre e comunque scivoloso.
Così Tanaka fece un passo all’indietro e il suo piede si poggiò su quella specie di viscida sottiletta. Il corpo del contabile fece quella che sembrava essere una spaccata poco prima di volare all’indietro, alzarsi di due metri da terra, fare in aria una doppia piroetta, contorcersi, prendere la forma e la velocità di una trottola, svolazzare per tutto il bagno per venti secondi, ridere «Oh oh oh» e poi atterrare disastrosamente sulla testa.
Ancora non è chiaro come l’inciampare su una saponetta possa provocare l’acquisizione della capacità di svolazzare o di fare salti mortali, ma è abbastanza chiaro come sia possibile che faccia scivolare una persona e sbattere di testa.
Tanaka-san, se era fortunato, aveva subito un trauma cranico. Se era sfortunato era morto.
In qualunque caso, noi magnanime autrici non potevamo fare nient’altro che chiamare i medici e aspettare … cioè, chiamare i nostri Grozzi, travestiti però da medici, e aspettare.
I Grozzi giunsero rapidamente, tutti imbacuccati nei loro camici bianchi e tutti con degli stetoscopi attaccati al collo taurino. Sulle loro teste pelate riluceva il riflesso della mesta luce del bagno.
Immediatamente i Grozzi si chinarono sul corpo svenuto di Tanaka-san e lo controllarono con cura, tastandogli la testa e toccando il collo per vedere se si fosse spezzato la spina dorsale.
Per fortuna, il povero Tanaka non aveva subito traumi troppo gravi, ma probabilmente la commozione cerebrale c’era e …
«Forse si è formata un’emorragia interna» Disse con voce rauca uno dei Grozzi, guardando il corpo del ferito in maniera professionale «Dobbiamo portarlo via. Immagino che non potrà rientrare al reality prima di una settimana …»
«Sbrighiamoci» rispose un altro, con voce assolutamente identica, come se fosse un clone «Non vorrei che le sue condizioni si aggravassero».
Così i Grozzi tirarono fuori dal nulla una barella e ci adagiarono sopra con delicatezza il corpo di Tanaka-san per poi portarlo via. Mentre lo trasportavano, passarono di fronte alla squadra dei Phantomhive. Tutti i componenti del gruppo guardarono i due Grozzi con l’espressione allarmata, eccetto Sebastian che rimase, come sempre, serenamente impassibile.
Ciel si fece avanti in qualità di leader, pur non essendo a tutti gli effetti il leader della squadra
«Che cosa gli è successo?» chiese
«Ragazzo, è meglio che tu non lo sappia, potrebbe essere un trauma» rispose uno dei Grozzi, duramente.
Ah, vi ho detto che i Grozzi sanno rispondere solo duramente? Ciel ci rimase un pò male e insistette
«Sono quello che ha risolto il caso di Jack lo Squartatore!» esclamò, alzando un pugno chiuso con fare quasi minaccioso «Non credo che potrà turbarmi più di tanto! E poi lui è parte della mia squadra, ho il diritto di sapere che cosa gli è successo!»
«È scivolato sopra una saponetta, ragazzo. Adesso lo dobbiamo portare via e scordatevi di rivederlo per una settimana!».
E detto questo, i Grozzi uscirono dalla casa senza fiatare, facendo penetrare il gelo all’interno della residenza. Ma non era solo un gelo materiale … Tanaka-san sarebbe mancato a tutti i membri della famiglia, ormai era diventata una presenza rassicurante quel cosino alto quaranta centimetri che si aggirava ridacchiando lugubremente e sorseggiando thè corretto alla cocaina.
Si, sarebbe mancato persino a Sebastian, anche se questi non lo avrebbe mai ammesso. Il maggiordomo, per sdrammatizzare, battè le mani inguantate di bianco per due volte
«Allora» disse «Chi di voi ha lasciato una saponetta nel bagno, per terra?».
Tutti si guardarono, mentre una tensione feroce serpeggiava. Chi era lo sbadato, chi era il disordinato sventurato che aveva causato (e anche un sacco di altri ato) l’incidente di Tanaka-san?
In quel momento Finnian si ricordò di aver perso la saponetta, in effetti, e si sentì rodere da un feroce senso di colpa. Qualcosa di oscuro gli afferrò le viscere, quello che si chiama rimorso, mentre lentamente sollevava una mano per confessare il suo sbaglio
«È colpa mia, Sebastian-san» mormorò piano, guardando per terra e arrossendo «Non me ne ero nemmeno accorto, solo che ho perso la saponetta. Era diventata … era … veramente sottile e non la vedevo più. Non ho uno sguardo da rapace come Meirin e non ho nemmeno … non ho …» avrebbe voluto dire “il cervello come il tuo”, ma non aggiunse nient’altro, serrando le labbra e divenendo muto come un pesce.
Sebastian socchiuse i suoi grandi occhi color fegato, minaccioso
«In questo caso …».
E vi lascio immaginare il seguito, perché non è poi così difficile.
Ma a parte tutto questo, i Phantomhive avevano appena perso un membro. E questo gli sarebbe costato un punto … perché, dopotutto, avrebbero dovuto persino dar loro dei punti di incoraggiamento, come il riconoscimento per le famiglie dei caduti in guerra, e neppure le cattivissime autrici avevano voglia di infierire troppo. Eppure, poiché erano stati sbadati, dei punti dovevano essere tolti …
Lampeggiando con un che di mesto, i tabelloni nella sala principale, deserta, mostrarono un nuovo punteggio:
Hellsing – 11
Phantomhive – 10
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