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giovedì 12 novembre 2015

Capitolo 21 - La lunga sera di una lunga giornata di un lungo mese di un lungo anno

Cap. 21
La lunga sera di una lunga giornata di un lungo mese di un lungo anno

Quella sera tutti si trascinarono alla tavola stanchi (esclusa Integra), ma estremamente soddisfatti (inclusa Integra).
Purtroppo dalla Dark Side, non era rimasto del cibo e da lì insorse la discussione più terrificante di tutti i tempi
«Io continuo ad essere convinta che, visto che l’orto non darà i suoi frutti in venti secondi e non abbiamo voglia di farci salassare» Lady Hellsing lanciò un occhiata calma prima alla mucca che camminava allegramente per i corridoi e poi ai vampiri «Dobbiamo o praticare del cannibalismo, o mangiare Walter …»
«Ehi!» protestò il maggiordomo «Non vorrete mica dire sul serio! E poi sono anche io un essere umano, no?»
«Sei un essere umano, ma sei un maggiordomo e quindi senza dignità e inferiore, tenuto a fare tutto ciò che il suo padrone gli ordina di fare. Bhè, l’ultima opzione praticabile è … bhè, mangiare i conigli. Ovviamente quelli della squadra avversaria. Io ho una certa fame, devo dire» lanciò un’occhiataccia ad Alucard. Già, era stata proprio la sua stupida vacca da sangue a papparsi le loro provviste e quelle dei Phantomhive.
«Stupida mucca …» sussurrò, mentre Walter scuoteva la testa con disapprovazione.
«Allora che facciamo? Mangiamo Waltah-san?» chiese la Police Girl, grattandosi con aria perplessa i capelli biondi
«Certo che no! Ci mangiamo i conigli della squadra avversaria» replicò il maggiordomo dell’Hellsing, alzando un indice con aria da sapientone
«Io sostengo la Police Girl» dichiarò sogghignando il vampiro in rosso.
Walter abbassò i pugni e guardò di sottecchi Alucard
«Credevo che fossimo amici!» borbottò, rabbiosamente
«Il cane è il migliore amico dell’uomo» rispose il vampiro, assumendo un tono saggio e incrociando le dita delle mani «Eppure quando nelle fredde regioni artiche giunge la grande fame, gli uomini non si fanno scrupoli a divorare i loro stessi compagni di vita, quelli che li hanno serviti e salvati decine e decine di volte da morte sicura …»
«Si, ma qui non c’è in gioco la vita» Walter si raddrizzò di colpo «Quello che c’è in gioco qui è solo la vittoria di uno stupido, esasperante, reality. Neanche all’Isola dei Famosi il cibo si è esaurito così in fretta, è una cosa intollerabile! Gli autori stanno cercando di buttarci giù moralmente o cos’altro? Io ho perso persino la nozione del tempo … in che mese siamo?».
Tutti si strinsero nelle spalle, scrutando le facce degli altri, tutti ansiosi.
Era vero, dannazione, quel reality stava diventando esasperante eppure non doveva essere passata neppure una settimana dall’inizio di tutto questo! Integra spense il sigaro sul giubbotto rosso di Alucard, lasciandogli una bruciatura nera
«Allora dobbiamo fare qualcosa. Dobbiamo parlare con la redazione, dobbiamo costringerli a rifornirci di cibo»
«Costringerli?» chiese Walter «E come facciamo? Credi che non si stiano facendo delle grasse risate a vederci affamati, quelli?»
«Mastah» intervenne Seras, ma non aveva null’altro da aggiungere, così Walter continuò
«Mi sembra impossibile che una cosa del genere accada …»
«Eppure un modo deve esserci» Integra rosicchiò il sigaro spento, come per tranquillizzarsi, poi se lo infilò nel taschino della camicia «Dannazione, non mi viene in mente nulla. Alucard, tu sei lo stratega, riferisci il tuo stratagemma!».
Il vampiro in rosso parve rattrappirsi sotto la sguardo severo di Integra
«Ma, ma Master, da quando in qua sono uno stratega?» domandò
«Da quasi seicento anni, Drake. Oppure mi sbaglio?»
«No, mia signora, non sbagli … uhm … ma questa non è una guerra, qui si tratta di farci arrivare da mangiare, giusto?»
«Giusto. Immagina che tu sia in una campagna militare, all’improvviso i viveri finiscono. Vicino a voi c’è … uhm … mettiamo che ci sia l’Ungheria, giusto? Ecco, l’Ungheria è il paese più ricco e più vicino. Rappresenta gli organizzatori di questo stupido reality … ok, e l’unico modo per fare sopravvivere i tuoi soldati, Alucard, è chiedere all’Ungheria del cibo. Oppure fare in modo che siano loro stessi a consegnarvelo, nonostante all’inizio fossero riluttanti … tu cosa fai?»
«Uhm, io non ero particolarmente diplomatico … certo, a quel tempo in Ungheria c’era Mattia Corvino, il mio, ehm, fratellino … sua sorella era mia moglie, ma per ora non ci serve un’informazione del genere … e l’Ungheria nel nostro caso sono i produttori del reality. Ok, se io avessi accanto una regione in grado di fornirmi da mangiare la minaccerei: date vitto ai miei soldati oppure verrò a prendermelo!»
«Metti il caso che i magazzini del cibo siano troppo ben protetti»
«Allora incendierò i vostri campi! Rapirò i vostri bambini e le vostre donne! Ucciderò i vostri uomini! Poi ucciderò anche le donne e i bambini … eccetto le donne carine e i bambini bravi che mi vogliono bene …»
«Io non capirò mai la tua strategia …» borbottò Walter « … Ma che razza di psicologia hai? Posso ben capire le donne carine, ma i bambini bravi che ti vogliono bene?»
«Walty, hai mai sentito parlare di giannizzeri?» Alucard sogghignò «Rapiti da giovani, strappati via alle loro famiglie per essere indirizzati all’addestramento militare. Milizia scelta, le migliori guardie del corpo che si possano desiderare … i bambini che, una volta adulti, diventeranno il mio scudo»
«Sei diabolico, Alucard» commentò Integra, sogghignando «Ecco un’altra cosa che mi piace di te»
«Ah, è il principe guerriero che abita dentro la mia testa che mi ha suggerito» Alucard si picchiettò una tempia con l’indice «Vlad è bravo in queste cose, lo sai. Di tutte le personalità che possiedo, formate in tutte le ere della mia vita, è senza dubbio il migliore stratega»
«Beh, io amo quel lato di te …»
«Cosa?» Alucard sarebbe sbiancato immediatamente se non fosse stato già terribilmente pallido «Maledizione, credevo di essere io il tuo preferito! Maledetti baffi!».
Walter iniziò a sghignazzare quando il gigantesco vampiro rosso si rintanò in un angolino e Integra accennò un sorriso più dolce del solito, meno guerresco, più divertito
«Alucard» sospirò «Ma tu e Vlad non siete la stessa persona?».
Il vampiro non rispose: se ne stava lì, raggomitolato, a fare cerchi con un dito sul pavimento. Integra rinunciò al suo progetto di far capire ad Alucard quanto il suo ragionamento fosse assurdo e si rivolse agli altri due suoi servi, Seras e Walter
«Allora» disse «L’idea che ci è stata fornita è senza dubbio sensata: mettere a ferro e fuoco il territorio nemico finché questi non cederanno e ci forniranno da mangiare»
«Peccato» ribatté il maggiordomo, aggiustandosi la cintura «Che gli autori siano comodamente barricati nel loro studio che non possiamo raggiungere, dove ridono di noi sorseggiando bibite analcoliche»
«Si, Walter, ma … cosa pensi che accadrebbe se vedessero che iniziamo a distruggere le loro preziose apparecchiature? Gli schermi al plasma, i tabelloni, gli altoparlanti … le telecamere, se riusciamo a trovarle. Ed Alucard può passare attraverso i muri, quindi dubito che sarà difficile per noi riuscire a distruggere tutto. Una volta che gli autori capiranno cosa ci spinge a fare a pezzi ogni cosa, saranno letteralmente costretti a fornirci quello che chiediamo»
«Lady Hellsing» Walter si torse le mani, sudando freddo «Ma non può semplicemente essere che ci spediranno fuori dalla casa e daranno la vittoria ai Phantomhive?»
«No» a parlare stavolta fu Alucard, che si era rialzato «Ciò che loro vogliono è l’intrattenimento per loro e per il pubblico. Non oserebbero mai terminare il reality prima della fine della settimana, non credi?»
«Non saprei, Alucard …»
«Io invece lo so. Un’altra parte di me, Rio, è un vero esperto di comportamento umano e …»
«Rio, Mastah?» domandò Seras, con la voce che sembrava un singhiozzo «Come Rio casa mia, ammoniaca detergente super profumata, aha aha, forza del pulito per tutta tua casa?»
«No» Alucard si schiaffò una mano sulla faccia «Rio come Rio de Janeiro. Ormai chiamo così quella parte di me … non ve lo ricordate, quel bel signore in giacca e cravatta?»
«Alucard, fai schifo con i capelli lisci» interloquì Integra, senza tanti preamboli
«Grazie tante, Master» bofonchiò il vampiro, ironico «lo terrò a mente. Certo, a te piacciono i ricci … come un certo signor Vlad …» di nuovo fu preso dalla sconforto e si andò a rintanare nell’angolino, tracciando cerchi con il dito per terra.
Quello che gli faceva rabbia era che Integra sembrava avere davvero a cuore soltanto la parte più antica di lui, come se considerasse il suo servo solo per il suo valore storico-simbolico … Vlad di Valacchia. Ma non entriamo troppo nei dettagli o faremo troppi spoiler.
Diciamo invece che da quel momento gli Hellsing si dedicarono alla distruzione di tutto. Una cosa niente affatto difficile, visto che avevano dalla propria parte Seras, detta anche l’oscuro tifone: bastava dirle “rompi” e lei rompeva con efficienza assoluta.
Sedie, tavoli, pareti, niente le resisteva. Il frigorifero fu sfasciato in mille minuscoli pezzettini.
E proprio in quel momento la voce della conduttrice tuonò dagli altoparlanti
«Si può sapere cosa diavolo sta succedendoooo?».
Gli Hellsing si riunirono nella sala grande e Integra si fece portavoce del gruppo, di nuovo con il sigaro, spento, fra le dita
«Vogliamo da mangiare» disse «Non abbiamo la possibilità di raccogliere adesso i frutti del nostro lavoro e la mucca di Alucard ha brucato tutto, compresa la carne. Non possiamo sopravvivere civilmente senza il cibo, dovremo mangiarci Walter oppure gli avversari»
«Nessuno di voi ha pensato di mangiarsi la mucca di Alucard?»
«No» risposero tutti, all’unisono.
La voce della conduttrice sembrava allibita, in quell’istante
«Volete dire che considerate Walter inferiore ad una mucca? Ma … ma … ok, lasciamo perdere, non vi farò nessun discorso sullo spirito di squadra e sul dovere verso i propri compagni, perché queste cose dovete sbrigarvele da soli. E sia, per evitare la distruzione di migliaia e migliaia di euro vi verranno portate delle provviste, domani mattina. Ma solo a voi, i Phantomhive, se ne vogliono, dovranno avere il coraggio di chiedermele … ah, ma vi avverto che sarà l’ultimo rifornimento che verrà donato alla casa. Cercate di non farlo finire troppo in fretta e datevi da fare con le coltivazioni»
«A proposito delle coltivazioni» si fece avanti Walter, con le mani sui fianchi come per sembrare più imponente, cosa che gli giovava vista la sua attuale altezza di un metro e cinquantacinque «Come mai ci avete fornito come equipaggiamento base le sementi meno produttive attualmente in commercio?»
«Che gusto ci sarebbe se non fosse così?» la voce della conduttrice rise e poi si spense.
Walter si trascinò lentamente verso la propria camera da letto, esausto, e Integra lo imitò, un pò meno stanca, mentre Alucard si occupava del suo hobby preferito: caracollare per i corridoi con gli occhi rossi che brillano nel buio, spaventando la gente che incontrava.
Quanto a Seras … beh, lei scomparve per darsi al suo misterioso hobby preferito. Ma dove andava ogni volta, quella ragazzina, per riuscire persino a sfuggire alle telecamere?


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